Freelancecamp 2019 – fiera dei liberi professionisti (anche genitori)

Diversity Notizie |  20 Maggio 2019

Freelance che telefonano nel bagno. Si intitola così il mio intervento al prossimo Freelancecamp Italia. Alla reunion nazionale dei liberi e delle libere professioniste ho scelto un tema a me molto caro e un po’ laterale rispetto a quelli che trattano di strumenti di lavoro, tematiche legali, di contabilità, organizzazione e comunicazione.

Il tema che ho scelto riguarda la gestione della vita familiare e in particolare dei figli, per una categoria professionale che – diciamocelo – quando si tratta di welfare, è lasciata completamente sola da Stato e società in generale. Perfino nei contratti a progetto è normato il periodo di maternità, ma per chi ha una partita iva, l’unica – magrissima – consolazione consiste in 5 mesi di indennità dell’INPS, in cui viene corrisposto un assegno che copre sì e no l’arrivo del topolino per la caduta dei dentini.

Non è facile per un o una freelance gestire genitorialità e professione insieme, perché sono tanti i cambiamenti che impattano direttamente e in maniera pesante sul lavoro. Un cambiamento di organizzazione del tempo, in primis. Ma anche cambiamenti in termini di energia, di disponibilità, di flessibilità, di capacità di fare networking: tutte cose che per un libero o una libera professionista sono il motore del proprio lavoro.

L’errore che fanno in molti è pensare che uno dei vantaggi della libera professione sia proprio la libertà di gestire tempi e luoghi seguendo le proprie esigenze del momento. La verità è che, soprattutto un freelance, segue le esigenze e i tempi dei propri clienti e la prima evidenza di ciò ce l’abbiamo proprio quando nascono i figli e la libera o il libero professionista si ritrova chiuso nel box doccia a discutere di preventivi, sperando che non si sentano i pianti del figlio, che si era illuso di poter gestire a casa, in tutta tranquillità.

Ma il mio intervento al Freelancecamp ha un lieto fine. La genitorialità ci cambia e cambia il nostro lavoro, è vero, ma anche in meglio. Si tratta solo di esserne consapevoli, di imparare a farci caso e di assecondare il cambiamento, capitalizzandolo. Scopriremo così di aver sviluppato delle soft skills preziosissime per il nostro lavoro: time management, negoziazione, pianificazione, budgeting, leadership e team building.

Ci vediamo – e ne parliamo – venerdì 24 maggio a Marina Romea!