Partire dal logo o dal nome?

Notizie |  21 Gennaio 2019

Si dice “In principio era il verbo”. E questo è importante. Non si dice “In principio era l’immagine” o “In principio era il jpeg”.  La gerarchia delle cose del mondo è piuttosto chiara. Non posso dire con certezza se Dio fosse copywriter, ma sicuramente non era art director (nonostante diversi art director credano di esserlo).

Prima di tutto vengono le parole. Non possiamo ragionare su quale colore ci stia meglio, se non sappiamo prima come ci chiamiamo e qual è il nostro posto nel mondo. Perciò, innanzitutto datevi un nome e poi un posizionamento sul mercato. Soggetto e predicato verbale: chi sono e cosa faccio. Nike, Just do it. Zoppas li fa e nessuno li distrugge. Alla fine il posizionamento – il payoff – potete anche non dirlo a nessuno, ma è importante che lo abbiate voi ben presente.

L’immagine viene dopo. Il logo sarà la foto che metteremo sulla nostra carta d’identità, ma solo dopo che la nostra identità sarà certa. È importante. Rispettare questo ordine di idee vi farà risparmiare un bel po’ di confusione, tempo e denaro. Perché dalla riflessione sul nome e sul posizionamento, emergeranno anche moltissime informazioni utili per costruire il vostro logo.

Con il tempo, potrete anche fare dei restyling della vostra immagine, anche se non troppi, come ci insegna Meg Ryan; ma il nome non cambierà. Pensateci: qualcosa vorrà dire. E dunque, dopo questo ragionamento, quanto sarete disposti a pagare per il vostro logo e quanto per il vostro nome? “Meditate gente, meditate”.