Usare Instagram da copywriter

Notizie |  15 Gennaio 2019

All’alba del social networking, sembrava che i testi potessero ricoprire un posto di tutto rispetto nella gerarchia dei contenuti. Facebook ci dava uno spazio pressoché infinito per scrivere il nostro status. E così i più generosi si lasciavano andare in riflessioni filosofiche, scandagliando l’animo umano con le parole. Qualcun altro, in modo più prosaico, si soffermava a raccontarci minuto per minuto la sua giornata o, nel peggiore dei casi, il momento in cui il figlio di due anni ha imparato a farla nel vasino.

Poi sempre più velocemente le impostazioni di Facebook hanno iniziato a privilegiare l’uso delle immagini, forse perché non abbiamo dato prova di essere proprio dei grandi copywriter. Twitter, il regno dei grafomani – seppur sintetici -, non è stato da meno. Jpeg di tutti i tipi hanno invaso i nostri feed, colorandoli e rendendoli di conseguenza più immediati. Sì, perché l’immagine arriva subito, mentre il testo è pensiero: ha bisogno dei suoi tempi, per essere letto e per essere compreso.

Ma insomma oggi la frittata è fatta. Immagini – e sempre più spesso video – hanno oggi il compito di raccontare la nostra vita, con buona pace di chi sperava in un ritorno della supremazia del verbo. In questo clima non poteva che crescere a dismisura un social network come Instagram, in cui tutto ruota attorno alle foto, indicizzate tramite hashtag. Un vero e proprio motore di ricerca mondiale di istantanee di ogni tipo e ogni luogo.

Tutto qui? Forse no. Forse la creatività ha ancora bisogno delle parole per esprimersi completamente. Anche Instagram ha bisogno di un po’ di copywriting. E i testi acquistano spessore e importanza proprio abbinati alle immagini a cui fanno da didascalia, se scritti in modo intelligente. Di conseguenza, anche le immagini diventano più belle, perché si arricchiscono di un significato che nasce dal pensiero.

Provate a immaginare di utilizzare Instagram per il vostro business. Mettiamo che produciate penne a sfera. La foto del prodotto sarà sicuramente la miglior foto di una penna che l’umanità abbia mai visto, ma sarà pur sempre l’immagine di un oggetto. Sarà il testo a darci il senso di tutta la potenzialità e di tutte le storie che potranno nascere attorno – e con – quell’oggetto. Le parole, essendo intimamente connesse con il pensiero, non hanno limiti: le loro combinazioni possono raccontare mondi infiniti sul vostro prodotto.

Non fate l’errore di usare il testo in Instagram come una banale didascalia. Non scrivete #penna sotto il vostro prodotto: sarebbe una ripetizione di ciò che già è perfettamente in grado di fare – e meglio – l’immagine. Fate decollare quella foto, datele significati inaspettati, suscitate emozioni. Scrivete l’incipit di un romanzo, le strofe di una canzone d’amore, la lista della spesa, se volete, ma #penna, no.

E scoprirete come anche un social network come Instagram ha bisogno delle vostre parole.